Come degustare una birra artigianale

Nulla eguaglia il piacere di assaporare una buona birra artigianale, servita alla giusta temperatura e accompagnata da un equilibrato quanto ricercato accostamento gastronomico

I più esperti di voi sapranno che la birra si assaggia oltre che con le papille gustative anche con la vista e l’olfatto, attraverso la pratica degustativa, un approccio al mondo brassicolo più consapevole che coinvolge tutti i 5 sensi.

Perché degustare una birra?

Degustare una birra significa scoprire tutte le sfumature che si nascondono nell’aroma, i profumi inebrianti che emana e le sensazioni che esprime ad ogni sorso. La degustazione acquista, dunque, una rilevanza speciale nel mondo brassicolo artigianale: grazie all’analisi sensoriale possiamo valutare caratteristiche e differenze di ogni birra, che rendono intrinsecamente unico il processo produttivo delle craft beers.

Attraverso lo strumento degustativo si può comprendere la vera anima della birra, che si nasconde al confine tra sensorialità e sensazioni. 

Le fasi della degustazione

Le fasi della degustazione sono tre: l’esame visivo, olfattivo e l’assaggio.

Partiamo da cosa racconta la birra “alla vista”: possiamo analizzare la presenza o meno della spuma, catalogabile come densa, cremosa, compatta, persistente o scarsa. Il colore della birra, invece, varia a seconda degli ingredienti che la compongono e della tostatura dei cereali. Le sfumature di colore della birra sono infinite: per catalogarle tutte si fa riferimento a livello internazionale allo Standard reference method. Possiamo descrivere l’aspetto della birra esaminando la limpidezza, che può andare dal colore dorato e limpido delle birre pils, a quello più torbido, causato dai lieviti non filtrati, delle weizen

La verifica olfattiva può svelare la “carta d’identità” della birra che stiamo sorseggiando. Gli odori e i profumi determinano gli aromi della birra, che sono:

  • Malto;
  • Luppolo;
  • Floreale;
  • Fruttato;
  • Fantasia personale.

Il sapore della birra ci parla degli ingredienti utilizzati – come malti, luppoli e, addirittura, il tipo di acqua – del ceppo di lievito, del grado alcolico, del corpo e della struttura della bevanda e del tipo di gasatura. Inoltre, il grado di amaro della bevanda si evince dal fiore di luppolo utilizzato, amaricante e aromatico. Anche in questo caso, per misurare il grado di amaro viene utilizzata una scala d’intensità convenzionalmente riconosciuta a livello internazionale come la International bitterness unit. I vari livelli di persistenza di amaro o dolce determinano il retrogusto (anche detta sensazione retronasale), ovvero il sapore che tende a risalire in bocca una volta deglutita la bevanda. 

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